CIVICO ISTITUTO

MUSICALE BRERA

MUSICA DANZA
ARTI LIBERE

il nostro percorso

L’incipit dello Statuto della Scuola rappresenta il punto di partenza di considerazioni e progettazioni:
“L’ Istituto Musicale Brera ha per scopo di diffondere, particolarmente fra i giovani, la passione per la musica mediante l’insegnamento degli strumenti e delle varie discipline musicali. Esso inoltre potrà svolgere attività connesse quali l’insegnamento della danza classica e l’organizzazione di un’orchestra d’archi e della banda musicale, nonché manifestazioni musicali pubbliche”.

Applicazione dei concetti espressi.
- L’impegno dell’Istituto, nato nel 1858 per espressa volontà della Giunta Comunale, è e rimane un fatto culturale per la città, di formazione ed educazione.
- Le modalità di intervento sono tutte le possibili espressioni culturali collegate a Musica e Danza e non solo.
- Non ci sono limiti di età per i fruitori.

Finalità e Impegno.
- Continuità e stabilità
- Tipicità delle offerte
- Qualità eproduttività

La definizione di questo documento programmatico deriva da una lunga e profonda riflessione, che ha portato alla luce una prima urgente ed indispensabile voglia di chiarezza, serenità e trasparenza.
L’idea ispiratrice è sicuramente la forte necessità di ribadire, laddove il prezioso bagaglio storico si sia arricchito di esperienze positive, quelli che sono i capisaldi didattici sempre attuali e fortemente propositivi, ma anche ridefinire una configurazione della Scuola ancora più qualificata e qualificante con nuove proposte. Alcune di queste solo apparentemente possono sembrare non in simbiosi con il mondo musicale, ma in realtà altro non sono che un’ estensione e un completamento del percorso di preparazione alla musica e agli strumenti. Il suonare, o comunque l’esibirsi in pubblico, richiede un controllo del corpo e della mente. Controllo che si può raggiungere pienamente con l’utilizzo di adeguate tecniche di concentrazione e rilassamento.
Con tali presupposti, il Brera vuole inaugurare un nuovo metodo didattico che porterà necessariamente alla formazione di allievi “a tutto tondo”.
Alla base di questo impianto, si persegue il recupero appieno di un sano e trainante “spirito di appartenenza” alla Scuola che in città, a ragione, è ritenuta, e deve continuare ad essere, uno storico riferimento per la cultura e l’educazione non solo musicale.
Ne consegue un Piano Didattico ed Artistico con sviluppi e prospettive a largo raggio. Ciò è possibile perseguendo il servizio organizzato con ampia formula che prevede: Indirizzo Amatoriale ed Indirizzo Professionale.
Nei Corsi ad Indirizzo Amatoriale confluiscono tutti coloro che, senza limiti d’età e senza preclusioni di sorta, richiedono all’Istituto di svolgere un cammino didattico senza aspirazioni professionali, per soddisfare esigenze di crescita personale, nella cultura e nell’educazione musicale. Questo percorso individuale, che può prevedere anche esperienze d’assieme laddove ve ne siano le condizioni, deve risultare, dal punto di vista strumentale, dell’acquisizione teorica, della capacità di ascolto e di critica, un arricchimento nel rispetto di quelle che sono le attitudini del soggetto. Il cammino didattico procede secondo il raggiungimento di tappe ed obiettivi che il docente si è prefissato, in base ad una programmazione studiata sul singolo allievo e non con l’applicazione di una metodologia fissa, che non preveda una necessaria elasticità. L’allievo va guidato nell’obiettiva presa di coscienza delle proprie possibilità, perché serenamente ne scaturisca un atteggiamento positivo verso la materia.
Nell’ambito dell’Indirizzo Amatoriale, e solo su richiesta dell’interessato, l’Istituto può rilasciare una Attestazione di Iscrizione e Frequenza, in base alla documentazione relativa, che attesti l’impegno orario dell’allievo nel corso dell’anno scolastico e l’esperienza specifica nelle diverse materie, conseguente arricchimento generale del bagaglio culturale del soggetto.
Nei Corsi ad Indirizzo Professionale confluiscono tutti coloro che, in età idonea e previa valutazione attitudinale del docente, chiedono all’Istituto di svolgere un cammino didattico stimabile e valutabile in ambito professionale specifico. In questo ambito, le tappe e gli obiettivi programmatici sono definiti e guidati dalle linee della programmazione di Conservatorio (si veda la Convenzione tra Civico Istituto Musicale Brera e Conservatorio “G. Cantelli” per lo svolgimento dei Corsi Pre-Accademici). Quanto suddetto si concretizza da una parte con l’avviamento dei Corsi Ordinari e dall’altra con l’attivazione dei Corsi e Progetti Straordinari.

la nostra storia

Nella prima metà dell’800, Novara era forse l’unica tra le città di provincia che poteva gareggiare con la capitale nel possedere “Stabilimenti di Educazione e Istruzione”, nel vantare orfanatrofi, asilo, Istituto d’Arte e Mestieri, scuole tecniche, scuole serali di agricoltura, la Biblioteca del Municipio e la Pinacoteca. Fino alla metà dell’800, l’attività musicale era limitata agli interventi delle Cappelle di San Gaudenzio, della Cattedrale, alle attività dei monasteri, alle congregazioni religiose e alle esibizioni della banda militare: l’esigenza dei tempi richiedeva di più e altro. Alcuni dei suoi amanti pensarono di colmare questo vuoto fondando una scuola gratuita di musica a vantaggio di chi non aveva sufficienti mezzi per dedicarsi allo studio. Il Civico Istituto Musicale di Novara nasce ufficialmente l’11 giugno 1858 con delibera comunale per iniziativa del Municipio, di vari enti benefici e di 116 sottoscrittori, con lo scopo di dare impulso alle attività del Teatro Cittadino e della Guardia Nazionale (così si chiamava allora la banda cittadina). La prima sede fu la “Ca di rat”, ex fornaci Bottacchi, ubicata un via dell’Arbogna 6 , nel quartiere Molini (oggi Via Giulietti, Asilo Negroni). Il percorso del nascente Istituto fu tutt’altro che facile. Poté però contare, per iniziare la sua attività, sul contributo del Municipio, del Collegio Caccia, dell’Ospedale che riservava posti per i suoi orfanelli, del Teatro Antico, dello Stabilimento Bellini, dell’Orfanatrofio Dominioni e sull’importantissimo contributo di privati. L’iniziativa culturale stava compiendo i primi passi con il massimo appoggio dato dalla città. In un elenco manoscritto compaiono 100 nomi di benefattori, tra i più in vista in campo culturale, religioso, militare, aristocratico ed imprenditoriale della città. Carlo Coccia fu nominato Primo Censore (oggi diremmo Direttore). Lo sviluppo della scuola fu molto rapido se, 5 anni dopo nel 1863, contavano già 207 allievi di cui 14 musicanti della Banda cittadina e 28 nell’orchestra. Il 1866 è l’anno della morte del Maggiore di Cavalleria Fedele Brera, che, veneziano di nascita, fu costretto da eventi bellici ad emigrare in Piemonte. Fedele Brera nel suo testamento, nomina erede universale l’Istituto Musicale di Novara, a condizione che porti il suo nome. Per poter accettare l’eredità era necessaria l’esistenza giuridica dell’Istituto come corpo morale. Così, con un Decreto reale, il 6 ottobre 1866, l’Istituto Musicale di Novara, divenne Istituto Musicale Brera, al fine di “…incoraggiare lo studio della musica, di darne insegnamento gratuito ai giovani meno agiati e mantenere la Banda Musicale a servizio del Municipio”. Si dovette faticare non poco per trovare una sede adatta agli scopi dei fondatori: prima si cercò di ottenere la disponibilità di alcune sale del Palazzo del Mercato, poi si attese l’ultimazione delle caserme per spostare la sede dell’Istituto Brera nel quartiere attiguo. Infine, il 3 giugno 1904, il Consiglio Comunale approvò il progetto dell’Ufficio Tecnico Municipale per la costruzione della nuova sede nella zona dove si trova tuttora, circondato dal verde di un proprio parco. La sua sede attuale fu progettata dall’ingegnere Alessi di Canosio nel 1902-1906. Nella sua lunga storia, l’Istituto Musicale ha conosciuto, è vero, momenti di fervore musicale e momenti avversi, ma ha potuto sempre contare sulla presenza di grandi insegnanti e personalità del mondo musicale, quali Carlo Coccia, Carlo Fassò, Vito Fedeli, e, in un passato più recente Rinaldo Tosatti, Mario Moretti e Franco Titani. Questi maestri hanno segnato, non solo la storia della scuola, ma anche quella della cultura musicale cittadina. Attorno all’Istituto hanno gravitato personalità di rilievo internazionale tra i quali Marco Enrico Bossi che il 28 marzo 1910 inaugurò con un concerto l’Organo dell’Istituto e, in seguito, fu più volte chiamato in qualità di Commissario d’esame. E così, la Scuola è giunta fino ai giorni nostri, potendo contare al suo attivo su una folta schiera di alunni che si sono diplomati, (uno per tutti, Simone Pedroni, pianista di fama internazionale), e su una ancor più numerosa schiera di alunni che hanno posto le basi per la loro cultura musicale, divenendo fruitori intelligenti e consapevoli e talora critici, del vasto mondo della musica e della danza. L’edificio si colloca oltre la cinta muraria della città : del primo Novecento restano poche testimonianze architettoniche a Novara e l’ Istituto Brera è una di queste. Si presenta come un edificio contenuto nei volumi, dalla caratteristica a forma della lettera greca tau. Il fronte è costituito da un avancorpo affiancato da due ali. La copertura è a falde con una cimasa centrale sormontata da quattro elementi decorativi. La facciata è suddivisa in due registri separati con una fascia marcapiano; quello inferiore è realizzato in finto bugnato. L’intero complesso è scandito dal modulo del “tre” : nella disposizione delle finestre, nella decorazione del balcone posto al centro del registro superiore, nelle scanalature delle lesene che ritmano e slanciano verticalmente lo stesso. Le decorazione seguono lo stile Liberty del primo Novecento, nei motivi floreali e vegetali e, soprattutto, nel ricorrente motivo della Lira, che ritroviamo in diverse parti del prospetto : balcone, inferriate delle finestre, cancello e capitelli (nelle ali ricorre il motivo della lira circolare con corde, diversamente dalle lesene del prospetto), sempre secondo le diverse interpretazioni; a volte la Lira si trova anche ribaltata. La documentazione d’archivio non riporta gli autori dei decori. Anche le porte che introducono l’Istituto sono di epoca Liberty:

• Il portone di ingresso, in legno di larice, presenta una decorazione costituita da pennellature, solcate da linee longitudinali, sovrastate da riserve ornate da un “dentello”. Nella parte inferiore si trova, nei pressi degli alloggiamenti delle maniglie e delle serrature, una decorazione costituita da sette dischi lignei allineati per anta, in rilievo rispetto al piano del portone.

• Due porte identiche, in legno di larice, compongono una “bussola” tra il portone di ingresso e il corridoio sul quale si affacciano le aule dell’Istituto. Le porte sono costituite, nella parte inferiore, da quattro elementi apribili, stilisticamente identici (la parte inferiore pannellata ed una parte superiore aperta e vetrata) ma diversi nelle misure. Infatti gli elementi sono di misura uguale a coppie : i due centrali e i due posti alle estremità. La parte superiore è divisa in sei sezioni, anch’esse vetrate. Nei due battenti centrali inferiori, quattro apriporta in ottone, presumibilmente coevi. Nei due battenti inferiori laterali troviamo due vetri sabbiati con motivi floreali, originali. Le serrature, apparentemente, sono originali, come tutta la ferramenta.

ORGANO MENTASTI La collocazione naturale dello strumento è nell’Auditorium in posizione rialzata sopra il palco :
il prospetto presenta un profilo mistilineo ed è composto da diverse serie di canne disposte su più file, di cui alcune mute ed altre finte. L’organo è a trasmissione interamente elettro-pneumatica con due tastiere, (estensione Do1/La5). La Ditta Krengli è stata incaricata della costruzione di un nuovo strumento: sulle indicazioni del M° Roberto Frigato, docente di organo presso l’Istituto e di Giovanni Petronaci, Ispettore Onorario della Commissione Organi storici della Regione Piemonte. Si è stabilito che il nuovo strumento dovrà unire alla primaria funzione didattica, un carattere fonico/stilistico ben definito, ispirato all’estetica tardo romantica. Si è ritenuto opportuno che il materiale fonico esistente, essendo di qualità e stato di conservazione buoni, non vada alienato, ma concorra a costituire il canneggio della nuova compagine (con opportune integrazioni di materiale omologo messo a disposizione dalla Curia Vescovile di Novara e da marginali aggiunte di nuova costruzione). Il corpo sonoro sarà collocato al centro del palco dell’Auditorium, occupando lo spazio della nicchia in muratura presente sulla parete di fondo. Il prospetto dello strumento, sarà organico per stili e materiali al nuovo allestimento della sala, reintegrando in un nuovo disegno le storiche canne di facciata e la loro originaria disposizione.

biblioteca

La Biblioteca del Civico Istituto Musicale Brera, una delle più importanti del Piemonte, è costituita da un fondo di circa 10 000 volumi. La provenienza eterogenea è dovuta a lasciti e donazioni di musicisti e appassionati cultori. Sono di particolare interesse:

• Il fondo del lascito del conte Galeazzo Visconti (tra i primi azionisti della neonata scuola), costituito in gran parte da manoscritti del XVIII secolo, alcuni rari o addirittura unici. Da menzionare i concerti di Domenico Cimarosa, Giovanni Battista Pergolesi, Mattia Stabinger e una sinfonia di Marie Alexandre Guénin.

• Il fondo degli autografi di Carlo Coccia (primo Direttore della scuola e insegnante di composizione), dallʼautore espressamente donati al Civico Istituto Musicale Brera. Tra questi ricordiamo gli autografi delle opere teatrali: Maria Stuarda Regina di Scozia (scritta per lʼinaugurazione del Kingʼs Theatre a Londra), Clotilde, Il Matrimonio per lettera di cambio, Atarossia il Serraglio di Ormuz (scritta per il teatro Sao Carlos di Lisbona); oltre al prezioso Requiem scritto nel 1849 per le esequie del Re Carlo Alberto.

• Gli autografi di Saverio Mercadante (Fantasia funebre in onore di Pietro Generali), Pietro Generali, Ernesto Cavallini, Lauro Rossi e molti altri. Tutto il mondo musicale del XIX secolo vi è rappresentato.

I manoscritti sono 1813, di cui 165 risalgono al XVIII secolo, 1258 al XIX e 390 al XX.Tra i volumi a stampa sono presenti edizioni rare e di notevole pregio. Le musiche manoscritte e a stampa per la Banda Civica sono 1100 e, ancora oggi, è presente un catalogo separato. Molta della musica e delle edizioni conservate testimoniano la vivace vita musicale cittadina dellʼepoca e si intersecano con la storia stessa di Novara, con il suo teatro e le sue tradizioni.

La maggior parte dei volumi è conservata negli armadi di legno originali nella sala della Presidenza e solo una piccola parte in armadi di metallo nellʼattigua fonoteca. La Biblioteca è dotata di un catalogo alfabetico per autori, per generi e per strumenti. Inoltre, nel 1999 è stato redatto, a cura del Dott. Alberto Viarengo, un catalogo a stampa dei manoscritti pubblicato a cura dallʼIstituto per i Beni Musicali in Piemonte. Attualmente la Biblioteca è interessata da due convenzioni. La prima con lʼUniversità degli studi di Torino, Dipartimento scienze della formazione corso di laurea DAMS, per attività di stage lavorativo, per studi musicologici e tesi di laurea. La seconda con il Conservatorio Guido Cantelli di Novara per un reciproco scambio di competenze e per la rivisitazione delle musiche più interessanti.

Nellʼottica della valorizzazione del fondo di manoscritti, lʼattuale bibliotecario, il Maestro Roberto Frigato, sta trascrivendo quelli più significativi. Tra quelli già realizzati e, in parte, portati allʼascolto in pubblici concerti, si possono ricordare:
• Le Variazioni di Antonio Maria Nava per chitarra
• Due quartetti per Archi di Luigi Molino (manoscritti unici)
• Le Variazioni per Tromba di Enea Brizzi (manoscritto unico)
• Il Concerto per Oboe e orchestra di Domenico Cimarosa (manoscritto unico)
• Il Concerto per Violino e orchestra di Giovanni Battista Pergolesi (manoscritto unico)
• I sei quintetti di Mattias Stabinger
• Le Variazioni per Clarinetto e Orchestra di Ernesto Cavallini (manoscritto unico)
• Tre Sinfonie per grande Orchestra di Carlo Coccia (da autografi)
• Il Requiem di Carlo Coccia (eseguito il 18-9-2011 in S. Gaudenzio nellʼambito dei Concerti della stagione MiTo)
• Il Quartetto di Giovanni Bolzoni, opere di Aristide Colombo, Ruggero Manna, Georg Jiri Druzeckij, Felice Geremia Piazzano, Rodolfo Ercole Provera, Filippo Ruge ed altri ancora.

auditorium

Fin dall’inizio della sua storia, il Civico Istituto Musicale Brera è stato dotato di Auditorium, cuore vivo delle produzioni musicali, didattiche e professionali. Nel 2008, in occasione dei 150 anni di storia dell’Istituto, l’amministrazione comunale di Novara ha provveduto al suo restauro. Successivamente, l’Auditorium è stato intitolato ad Annalisa Torgano, figlia prematuramente scomparsa di un ex Consigliere di Amministrazione e munifico benefattore. L’Auditorium mostra le caratteristiche di un piccolo teatro, con platea e galleria, e una capienza di un centinaio di spettatori. Sul palco dovrebbe trovar posto l’organo a canne costruito da Alessandro Mentasti nel 1909 e inaugurato il 28 marzo 1910. Lo strumento attualmente è smontato in previsione di un restauro condotto sotto la supervisione della Soprintendenza. Il 15 settembre 2012 sono stati ultimati i lavori per trasformare definitivamente l’Auditorium in una sala polivalente per la Musica e per la Danza, grazie al Bando vinto dal Civico Istituto Musicale Brera presso la Fondazione della Comunità del Novarese, e grazie alla generosità e sensibilità della Fondazione BPN per il Territorio. Per caratteristiche, collocazione e storia, l’Auditorium del Civico Istituto Musicale Brera svolge un ruolo centrale per la diffusione della cultura a Novara. Le nuove caratteristiche lo rendono adatto anche a convegni, conferenze e meeting.

fonoteca

La Fonoteca del Civico Istituto Musicale Brera è attualmente costituita da un fondo di 3070 dischi in vinile, 1436 CD e 400 musicassette. Vi è rappresentata musica di tutti i generi e, soprattutto nel materiale in vinile, sono presenti incisioni rare e di grande prestigio. Si spazia dalla musica strumentale allʼopera, dalla musica popolare al grande rock degli anni ʼ60 e ʼ70, ai cantautori italiani e francesi del ʼ900. Tutto il materiale, in perfetto stato di conservazione, proviene dalla Civica Biblioteca Negroni ed è stato trasferito allʼIstituto in seguito a una convenzione di affidamento in comodato dʼuso con delibera dalla giunta comunale di Novara in data 11-12-1991.